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Costruttore |
Philips |
Modello |
BX653 |
Anno di costruzione |
1958 circa |
Gamme d'onda |
OM - OC1 - OL - MF + ingresso fono |
Circuito di ricezione |
Supereterodina con MF a 460Khz e 10.7Mhz |
Alimentazione |
110-240 Vca |
Dimensioni |
760 x 410 x 280 |
Finale audio |
due EL84 |
Occhio magico |
EM80 |
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Quello che viene presentato
in questa sezione e' un bellissimo ricevitore prodotto dalla
Philips agli inizi degli anni '60, periodo dove oramai sia
la tecnica che le soluzioni circuitali adottate avevano raggiunto
il loro apice, permettendo ai vari costruttori di sbizzarrirsi,
cercando di realizzare prodotti adeguati alla concorrenza,
sempre piu' agguerrita.
Nella immagine qui a lato l'apparecchio, appena arrivato in
laboratorio. Notare le dimensioni, e la presenza di due grossi
altoparlanti, argomento che verra' discusso oltre in questa
pagina.
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Ricevitore visto dal dietro, come (evidenziato in giallo)
in ogni apparecchio di questa classe erano presenti connessioni
per ogni esigenza, dai vari tipi di antenna per FM (75 e 300ohm),
l'ingresso fono per il giradischi, per il registratore nonche'
per l'altoparlante esterno supplementare. Notare la finezza
della finestrella dalla quale e' possibile leggere il modello
ed il numero di serie dell'apparecchio, senza levare lo schienale.
Lo stato di conservazione, anche del pannello posteriore e'
praticamente ottimo, segno della cura con la quale e' stato
trattato questo apparecchio nel corso dei decenni.
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Vista dell'apparecchio, una volta rimosso
lo schienale, si possono notare i due poderosi altoparlanti,
quello "foderato" per le note basse e l'altro per
i medi e gli acuti.
Come verra' approfondito in seguito questo ricevitore appartiene
alla serie "Bi-Ampli", top della gamma
Philips di quegli anni ed e' stato progettato con due canali
di amplificazione, completamente separati.
Non poteva mancare, visibile sul lato sinistro, l'antenna
interna in ferrite, orientabile dall'esterno per una migliore
sintonizzazione delle emittenti in onde medie, lunghe e corte.
In questo caso, trattandosi di un apparecchio di classe alta
le antenne sono addirittura due, una per le onde medie ed
una per le onde lunghe.
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Vista dello chassis
una volta estratto dal mobile.
Come si puo' osservare lo stato di conservazione e' ottimo,
solo tanta polvere, ma compatibile con gli anni.
L'assoluta assenza di ruggine e' comunque la cosa piu' importante.
La polvere e lo sporco infatti si possono togliere (piu' o
meno agevolmente) mentre la ruggine e' devastante,
sopratutto per i falsi contatti che riesce a generare, dovuti
all'ossido che con l'umidita' si viene a creare dappertutto.
Durante le operazioni
di restauro che effettuo (in genere di tutti gli apparecchi)
molta attenzione viene posta infatti nella pulizia attenta
dei piedini delle valvole e dei rispettivi zoccoli, sempre
ricettacoli di falsi contatti.
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Per dare una idea di come soltanto
una buona pulizia possa fare tornare come nuovo uno chassis
qui a lato due immagini, "prima" e "dopo"
la cura.. detergente.
Ovviamente il restauro
di un apparecchio non e' solo pulizia, e' anche lubrificazione
delle parti meccaniche, controllo delle cordicelle di sintonia
e rimandi vari, verifica dei potenziometri che non gracchino,
misurazione delle tensioni di funzionamento delle valvole,
insomma quello che si definisce un "check-up" completo.
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Ecco il mobile, completamente
smontato e pronto per il suo restauro. In questo caso l'unica
parte fortemente danneggiata era quella superiore, dove purtroppo
con il sole diretto e gli oggetti tenuti appoggiati sopra
la vernice originale si era completamente staccata.
Notare che negli apparecchi realizzati
dopo gli anni 50 il legno era rifinito non piu' a gommalacca
come in passato ma tramite le "nuove" vernici acriliche.
In questo caso tramite sverniciatore, isolando bene la parte
superiore, e' stato tolto completamente lo strato di vecchia
vernice rovinata e ridata, a pennello, una nuova mano.Per
il resto del mobile invece e' bastata una buona pulita con
decerante ed una lucidatura con olio paglierino per restituire
all'apparecchio la sua originale bellezza.
Ovviamente per un restauro ottimale del mobile e' sempre meglio
smontare prima dell'intervento ogni parte che non ne sia parte
integrante, tipo fregi in metallo, cornici in bakelite, targhette,
ovvero tutto quanto possa venire danneggiato dai prodotti
chimici utilizzati per il legno.
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Vista ingrandita del sistema di rimando
del comando di sintonia. Su apparecchi di classe come questo
venivano spesso realizzati complessi sistemi di funicelle,
cordine e quant'altro per consentire, tramite due indicatori
di sintonia, (ad indice) la selezione separata delle emittenti
per le gamme OM-OC-OL e la modulazione di frequenza.
In casi come questo la pulizia, la manutenzione ed eventualmente
la riparazione di tutti questi complessi cinematismi richiede
molto tempo, cura e cosa assolutamente da EVITARE e'
quella di "lubrificare" a casaccio i vari
rimandi.
Basti pensare che se per qualche motivo anche solo con un
dito appena sporco di unto tocchiamo dove la puleggia e' evidenziata
in figura poi tutto il meccanismo rischia di slittare, bloccandosi,
richiedendo per la riparazione lo SMONTAGGIO COMPLETO
di tutti i rinvii e conseguente perdita di un paio d'ore (almeno)
di lavoro.
Morale: Fare molta attenzione, nel dubbio meglio un comando
di sintonia un po' rumoroso o duro che uno completamente guasto!
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Vista dello chassis,
una volta terminate le operazioni di pulizia e restauro, sia
della parte elettronica che meccanica.
Notare come tuta la parte sia fissata sopra una basetta in
legno, accessibile anche dal sotto, sistema molto utile per
estrarre agevolmente il telaio dal mobile ed effettuare le
operazioni di manutenzione. La configurazione di questo ricevitore
e' la classica, supereterodina con ECC85 come convertitrice
FM, ECH81 per la parte OM.
Per via della presenza
di due stadi di amplificazione, le valvole raddrizzatrici
(EZ80) sono addirittura due, visibili a sinistra montate sopra
il trasformatore di alimentazione. (segue dopo descrizione)
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Vista posteriore del telaio.
Purtroppo un intervento tecnico effettuato da chissachi negli
anni passati ha completamente danneggiato la parte di alimentazione,
dove il trasformatore e' stato sostituito (e fin qui niente
di strano), le due raddrizzatrici brutalmente bypassate sostituendole
con due diodi al silicio... E va be'.. anche questo passi....
MA I FILI ORIGINALI SONO STATI TUTTI
TAGLIATI!! AARGGHH!
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Dettaglio dello "scempio"
effettuato..
Nel cerchio di destra sono visibiil i due diodi raddrizzatori,
probabilmente 1N4004 o similari, in quello di sinistra la evidente
cannibalizzazione di tutti i collegamenti delle EZ80..
Non e' ben chiaro come mai sia stato deciso di fare un simile
lavoro, se come presumo, il trasformatore di alimentazione era
bruciato non bastava sostituirlo senza modificare null'altro?...
mah.. |
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Immagine del telaio, visto dal lato
inferiore.
Notare la quantita' notevole di componenti, sopratutto nella
parte di bassa frequenza.
Sul lato destro, solidale alla manopola di sintonia, si vede
il grosso volano, impiegato per rendere piu' "fluido"
il movimento della rotazione della manopola.
Lo schermo in metallo, posto sotto la parte di preamplificazione,
serve per schermarla ed evitare cosi' l'introduzione di disturbi.
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Questa immagine, senza particolare valenza tecnica, l'ho messa
solo per fare vedere come il calore del sole diretto contro
l'apparecchio abbia nel tempo come "serigrafato"
le scritte della scala parlante attraverso il vetro, sulla
plastica bianca dello sfondo. E' quasi possibile leggere per
trasparenza i nomi delle stazioni! Anche
i tasti si sono sbiancati, basti guardare come era il loro
colore giallo originale, sempre presente in basso dove sono
stati protetti dal mobile. Questo apparecchio (come tutti
gli oggetti del resto) e' stato tenuto per tempo sotto l'esposizione
diretta dei raggi solari, subendone l'effetto di "scolorimento"
dovuto all'azione dei raggi ultravioletti.
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Come annunciato, qui
e' visibile come questo apparecchio appartenga alla prestigiosa
serie "BI-Ampli" della Philips, accorgimento
presente solo sui loro ricevitori di classe alta.
In pratica invece di realizzare la separazione delle frequenze
alte da quelle basse tramite normali condensatori (o al massimo
reti RLC) passive poste PRIMA degli altoparlanti i progettisti
della Philips in questo caso hanno deciso di effettuare la
separazione dei segnali in fase di preamplificazione e da
qui farli seguire due strade di amplificazione completamente
separate.
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Su questo apparecchio, come
si puo' vedere, infatti abbiamo ben 2 valvole finali di potenza,
addirittura due poderose EL84, alimentate con due EZ80.
La preamplificazione, nonche' la separazione delle frequenze,
(al posto del tradizionale filtro crossover) viene fatta tramite
il doppio diodo che si vede a sinistra, una classica ECC82.
Che poi a livello di ascolto "effettivo"
anche se la differenza di suono prodotta da questo apparecchio
rispetto ai normali sistemi di amplificazione non sia granche',
sicuramente un vantaggio la Philips l'ha ottenuto di li a poco.
Infatti quando hanno iniziato a produrre apparecchi stereo,
hanno potuto avvantaggiarsi nella progettazione del telaio trovando
questo praticamente gia' pronto per essere trasformato in stereo,
in quanto gia' con due canali distinti. |
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Immagine del ricevitore, a restauro
concluso e perfettamente funzionante. Rimangono
solo alcune macchie sulla tela, che purtroppo anche la pulizia
non e' riuscita ed eliminare.
Il suono prodotto da questo apparecchio, sopratutto nella
gamma della modulazione di frequenza dove abbiamo una larghezza
di banda piu' ampia, e' davvero superbo, impossibile descrivelo
a parole, va ascoltato..
Al centro l'immancabile occhio magico, una EM80, sostituita
perche' esaurita. Fortunatamente in Unione Sovietica si riescono
ancora a trovare agevolmente questo tipo di valvole, ad un
prezzo ragionevole.
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